🏥 Sanità spagnola in crisi: il silenzio che fa male
Quando il “modello europeo” mostra il suo lato inquietante
Da giorni la sanità dell’Andalusia è al centro di uno scandalo che travolge l’intero sistema sanitario spagnolo, presentato per anni come un esempio di efficienza, equità e umanità. Dietro quella facciata, costruita con anni di propaganda istituzionale e classifiche europee compiacenti, si nasconde un sistema sempre più sovraccarico, burocratizzato e incapace di garantire ciò che promette: tutela, prevenzione e dignità. Una macchina che arranca sotto il peso della scarsità di personale, delle disuguaglianze territoriali e di una gestione che da tempo sembra aver smarrito il senso della responsabilità pubblica.
In Andalusia circa 2.000 donne non sono state richiamate dopo una mammografia con esiti incerti. Referti “dimenticati”, diagnosi mancate e conseguenze gravi, in alcuni casi drammatiche. È la rappresentazione più nitida di un sistema che ha scelto il silenzio al posto della trasparenza, lasciando che la burocrazia decidesse del destino delle persone. (El País)
«Non ci avvisarono. Non ci dissero che le loro immagini erano dubbie. Sono passati mesi. Siamo state lasciate nel limbo.» — testimonianza raccolta da El País
Il presidente della Junta, Juanma Moreno, ha chiesto scusa e accettato la dimissione della consigliera alla Sanità, ma le domande restano: come è stato possibile un tale silenzio amministrativo? Dove erano i protocolli di controllo, i sistemi di verifica, gli organismi di vigilanza? (HuffPost España)
⏱️ Cronologia e fallimenti
La crisi non è nata da un giorno all’altro. Le prime avvisaglie risalgono già al 2024, quando diversi operatori sanitari avevano denunciato ritardi e mancate comunicazioni nei programmi di screening. Gli allarmi rimasero inascoltati, intrappolati nei meccanismi di una macchina amministrativa che preferisce tacere piuttosto che ammettere un errore.
Inizio 2024: segnalazioni di ritardi e anomalie nei controlli mammografici. (RTVE)
2025: la Junta riconosce di conoscere il problema da oltre 18 mesi, ma non intervenne. (El País)
Ottobre 2025: lanciato un “piano di choc” con 65 radiologi da assumere, ma molti rifiutano: stipendi bassi, carichi di lavoro eccessivi, nessuna garanzia di stabilità. (El País)
Il risultato è un fallimento politico e gestionale che ha lasciato centinaia di pazienti in balia dell’incertezza. Una risposta tardiva, più mediatica che reale, che dimostra quanto la sanità pubblica sia ostaggio della propaganda e dei tempi elettorali.
👩🦳 Pilar e le altre
Pilar, 63 anni, ha scoperto di avere tre tumori dopo essersi rivolta alla sanità privata: l’esame pubblico non era mai stato effettuato. «Mi hanno chiamata un anno dopo avermi asportato il seno», racconta con amarezza. (Cadena SER)
La sua storia non è un’eccezione. Decine di donne denunciano negligenze, silenzi e omissioni. Molte hanno deciso di unirsi per portare la questione in tribunale, reclamando verità e giustizia. Alcune si sono trovate costrette a sottoporsi a interventi mutilanti, altre hanno perso mesi preziosi di cure. La loro voce rompe un muro di omertà che per troppo tempo ha protetto l’inefficienza.
📉 Una crisi strutturale
Lo scandalo andaluso è solo il sintomo di una malattia sistemica che attraversa l’intera Spagna. Le liste d’attesa si allungano, gli ospedali si svuotano di personale, e i cittadini — specie nelle zone rurali — vedono ridursi progressivamente il diritto alla salute.
Oltre 848.000 pazienti attendono un intervento chirurgico nel sistema pubblico, con tempi medi di oltre 120 giorni. (Bley Abogados)
Nel 2024 si sono registrate 2.946 aggressioni fisiche a medici e infermieri, ma includendo le violenze verbali si supera quota 6.000. (Ministerio de Sanidad)
Oltre 300.000 mammografie vengono affidate a cliniche private per mancanza di mezzi pubblici, segnando una privatizzazione silenziosa del servizio. (El Diario)
Diversi tribunali regionali hanno condannato il sistema per malasanità oncologica, ma molte cause restano ferme da anni. (ABC Sevilla)
A tutto questo si aggiunge una profonda disuguaglianza territoriale: nelle regioni interne, come Castiglia y León o Estremadura, un medico di base può avere fino a 1.800 pazienti, e gli ospedali distano anche 50 o 60 chilometri. Gli anziani e le persone fragili pagano il prezzo più alto, mentre le grandi città attraggono le risorse, lasciando deserti sanitari in ampie zone del Paese.
GUARDA IL VIDEO DI FACUA IN ITALIANO - 👆 Federación de Asociaciones de Consumidores y Usuarios de Andalucía, oggi FACUA-Consumidores en Acción) è un’organizzazione senza fini di lucro spagnola che si dedica alla difesa dei diritti dei consumatori e degli utenti.
🩺 Il mito che crolla
La Spagna ama definirsi un “modello sanitario europeo”. Tuttavia, dietro le statistiche ufficiali si nasconde una realtà più amara: attese interminabili, personale esausto, strutture inadeguate e crescente sfiducia dei cittadini. Il mito della “sanità modello” si sbriciola davanti a ogni testimonianza, a ogni referto dimenticato, a ogni paziente lasciato senza risposta.
Negli ultimi anni, i tagli alla spesa sanitaria e la precarizzazione del lavoro medico hanno indebolito il sistema pubblico, favorendo indirettamente l’espansione del privato. Sempre più famiglie scelgono assicurazioni private, non per lusso, ma per necessità. È il segnale di un diritto che da universale sta diventando selettivo.
🔍 Fonti principali: El País • RTVE • HuffPost España • Cadena SER • El Diario • ABC Sevilla
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